QUASI UN TESTAMENTO

 USA_1989_DeathValley

Sono stanco. Di che? Di battere e ribattere all’infinito lo stesso chiodo. Su cosa? La risposta è facile: sulla concentrazione.

Essa non è il “controllo del pensiero”, e già questa distinzione sembra non entrare in tante anime.

Se aggiungo a ciò quella che sembra diventata una eresia – che dovrei stampare in maiuscolo – ossia che la concentrazione è la disciplina che va su diritta dal fondamento del pensiero comune sino allo scopo più elevato raggiungibile per l’uomo contemporaneo e che, addirittura, l’alternativa è inesistente, o almeno c’è il rischio di retrocessione per l’umano, trovo una quasi perfetta muraglia di neo primitivi, talvolta di buona cultura o docenti universitari (di cui scrive preveggentemente Massimo Scaligero) a cui è sufficiente sentire cose splendide.

Come per ogni anima primitiva, questa razza trova ad ogni piè sospinto, idoli da adorare, sperando che tali figure protomosaiche permettano l’attraversamento del proprio mar rosso.

Detto questo, osservo in me, viaggiando a ritroso nel tempo, molti errori tra cui, forse il più importante è stato il trascinare avanti delle cose che ebbero una funzione quando, sostenuto da entusiasmo e da indicazioni di Scaligero, mi posi come punto di riferimento per dare forma operativa a quello che divenne il “gruppo di Trieste”.

Scaligero, bontà sua, mi scrisse che considerava questo come qualcosa di “importanza europea” e, vista la nostra naturale litigiosità tematica, non economizzava su consigli umanamente difficili, orientati almeno sulla “concordia discors”.

Parecchi anni dopo – brutta cosa l’invidia – si formò un secondo gruppo, dipendente dal fiume in piena che Romolo Benvenuti stava diventando, gruppo labile e dipendente dall’emotività dell’oratore e dai continui riferimenti ai segreti segretissimi che avrebbe – prima o poi – rivelato. Ci andai e rammento l’imbarazzo che provai per il povero Romolo, che conoscevo dai tempi del Novalis, quando con fluida sobrietà illustrava agli ascoltatori le cosmiche metamorfosi degli stati preterrestri.

Altra delusione mi arrivò dalla signora Benvenuti, anch’essa conosciuta, positivamente, ben prima della dipartita di Scaligero.

Nell’ultimo colloquio che ebbi con lei – civile e cortese – la comunicatività era allo zero, anzi ebbi l’impressione d’avere di fronte una persona chiusa e guardinga.

Avrei potuto sbagliarmi, per ragioni di autocritica, ma poi ciò mi fu confermato da altre quattro persone, assai diverse e con diverse sensibilità. Ciò senza mettere nel conto l’esperienza di altri conoscenti che, riportando fiduciosamente alla autorità della signora, evidenti errori apparsi sugli editoriali della Rivista che, a torto, mezza Italia considerava di tutti i discepoli di Scaligero, si rivelò, a prescindere dalla realtà e dalla logica talmente “cosa loro” che, in breve i colloqui (ed il bon ton), iniziati nella fiducia e nel rispetto degenerarono in alte grida – urla – e accuse da ambo le parti.

Raro – sbalorditivo – esempio di faziosità e pregiudiziale difesa verso i predoni dei documenti di Scaligero, cecità di “gestione” di casi umani (vi ricordate della tragedia di Elettra?) e scorrettezze nei confronti del cugino erano fatti certi che chiusero questa pagina.

Certo, a Roma ricordo figure adamantine, come, ad esempio, Amleto Scabelloni e Alfredo Rubino. Ma Amleto non si pose mai come guida e, ragionevolmente Alfredo, come un mite ma incrollabile Arjuna, svolse per il resto della vita, con amore e rigore, la missione di ricordare la Via del Pensiero.

In ciò Massimo era ed è presente: cinquemila pagine in ventotto libri: “Non v’è stato nostro libro che non sia stato scritto in funzione della Via del Pensiero”.

Questo, a mio parere – intendo lo studio attivo delle sue opere – che giunge a gradi illuminativi e va oltre, incontrando il vivente del suo pensiero in univoca attività, credo sia stato seguito da pochissimi, suppongo assai poco nelle conventicole che si formarono.

Inutile indorare la pillola: chi si pose come “continuatore”, un po’ qua e un po’ là, usurpò semplicemente uno “status” impossibile, mai trasmesso né in verticale né in orizzontale. Tentazioni (in parte soddisfatte) che mai passarono per le anime migliori.

Del resto, pure a Dornach, tempo prima della prematura scomparsa del Dottore, il sig. Steffen era stato forse un malvivente?

Poi, lo scrivo serenamente, per tanti decise il karma personale.

Sembra ci sia interesse a mostrare come i “poveri ragazzi” si raccolsero intorno a Mimma…mentre si tace dei tanti che se ne andarono portando con sé il Pensiero di Massimo Scaligero e che non tornarono tra le rovine.

Se, misurandosi col proprio animo, i miei svariati detrattori, giudicheranno come ignobili contraffazioni quanto ho detto, nemmeno immaginano quale sia il livello di distacco e disinteresse da cui scrivo. Del resto sono tante le persone che possono confermare le poche cose che ho riassunto.

Il senso di questa nota non si ferma al passato (sebbene il passato sia attivo anche ora, nel presente).

Vorrei riportare qui una minima parte di una lettera a cui villanamente non ho ancora risposto a causa del mio stato di salute.

Non vedo l’interlocutore da secoli e, in parte, conosco il suo eclettismo. Credo abbia percorso molte vie. Ciò nonostante egli scrive: “… mai, lo affermo con forza e convinzione, ho potuto trovare qualcosa che si avvicini, anche lontanamente, per potenza, intensità, elevazione, luminosità, alla Concentrazione correttamente eseguita (Massimo a parer mio soprattutto nel “Manuale” è chiarissimo) ed è giusto quanto tu affermi (ma lo affermava anche il Nostro Maestro) Essa dovrebbe iniziare proprio laddove si presuppone che essa finisca!…”

In una condizione intermedia – non voluta – in cui possedevo di mio solo la coscienza, ho contemplato più volte i pensieri del mio interlocutore, in cui si riaffacciavano non lodi o esperienze ma il concetto, assai semplice, espresso in parentesi: “Massimo a parer mio soprattutto nel Manuale è chiarissimo”.

Era divenuto il nucleo, a cui lentamente ogni altro concetto si collegava. Così, in trasparente sintesi, vedevo molte cose, tra le quali il mio errore di portare avanti per una infinità di decenni le mie goffe difese e spiegazioni nei confronti del filo aureo e originale che Scaligero ci ha per lungo tempo donato.

E’ vero: il Manuale (e non solo) è chiarissimo…purché ci sia volontà di comprendere oltre la propria caratterologia o, viceversa proprio non si voglia per strani interessi che, nel tempo, mi vennero riferiti e che non desidero neppure considerare.

No, cari amici, bene che vada credo almeno ingenuo, nella Scienza Sacra, difendere da sotto ciò che sta sopra. E, da questo punto di vista, mi scuso con tutti voi e mi ritiro.

Il Pensiero di Massimo incontra individualmente teste e cuori e come e quando lo decide Lui. Il resto è raglio asinino che fomenta ridicole scaramucce tra comparse.

Sono affezionato ad Eco, per cui la mia presenza non mancherà, ma in maniera diversa, così (forse) farò contenti anche i…santi.

Statemi bene.

24 pensieri su “QUASI UN TESTAMENTO

  1. Chi ha deciso che la Concentrazione non s’ha da nominare ne’ da sottolineare come fa Massimo in tutte le sue opere, ma che anzi ha deciso il contrario, ossia far apparire Scaligero un retorico che declama solo di anima e di cuore, di sublime egoismo ( chissa che non sia un pensiero da educare quello che porta a rafforzare l’ego? 🙂 ), mai ti ascoltera’.
    Non c’e’ da rivolgersi a costoro, ma a quanti chiedono e cercano di comprendere sinceramente cosa sia veramente l’esercizio della Concentrazione e in merito carissimo Isidoro, tu puoi tranquillamente continuare ad essere…. il sublime …. eco.

    A te un augurio di splendida salute da tutti quelli che hanno atteso il tuo ritorno.

  2. Ho tirato un sospiro di sollievo quando ho letto quel quasi un testamento…ma dico si fa così? sono da poco arrivata e un grande capo vuole andare in pensione? Faccio appello a quel quasi … quando posso , anche io ho problemi di salute da parecchio tempo, vado sul sito di Eco per leggere quello che è stato scritto, non sempre condivido ma mi sforzo di comprendere perchè, di questo sono sicura, sono stati scritti da persone che ci mettono anima e cuore e questo mi basta.
    Se è vero che tutto è già stato detto e scritto da sempre poi è altrettanto vero che ci vuole chi le interpreta e le incarna imprimendo la propria colorazione questo mi sembra inevitabile al nostro livello e tante cose ho appreso da voi tutti e naturalmente da altri e altri proprio in virtu’ del fatto che ci siete, avete dato, avete combattuto..e l’impronta della propria personalità, quando è leggera e non coercitiva, è una cosa che mi piace tanto…quando leggo le battute in romano di Scaligero mi si allarga il cuore cosi come a leggere certi vostri burberi commenti da combattenti sempre all’armi..vi voglio bene e se sono una pessima allieva alla scuola dello spirito lo ascrivo solo a me e non ai vostri preziosi consigli. Caro Isidoro mi raccomando dunque combatti questa lieve tristezza e questa stanchezza…questa adesso è la frontiera del combattimento…un grande abbraccio a tutti voi….Isidoro io vorrei essere sempre più cristiana tu pensi che sia grave?

    • Ciao Loriana, scusa se dico la mia in attesa dell’ Amico isidoro. Mia cara sull’essere cristiani si ironizzava….e’ chiaro che il Cristo e’ il Centro, la pietra angolare. C’e’ forse bisogno di ripeterlo ogni volta che si apre bocca? Siccome a volte ci hanno riferito di accuse verso Eco d’essere senza Cristo….. Chiaro che non abbiamo preso sul serio e sorridere di tanto arrampicarsi sugli specchi per buttare discredito – chi legge su Eco puo’ comprendere da se’ se siamo anticristici, sia noi nominando che non nominando il nome del Salvatore – e sorridere, ripeto, e’ il minimo necessario che possiamo fare. Mi pare poi che sui vangeli sta scritto che non e’ sufficiente nominare il nome del Signore per essere perdonati…percio’ mi metto all’ultimo banco che e’ meglio……. 🙂 ( Non parliamo poi del non nominare il nome di Dio invano)
      Pare che parlare di Concentrazione sia opera ossessa e maligna per certuni, figuriamoci cosa penseranno allora di chi la fa oltre che parlarne! 🙂 Orrore!
      Bene, Isidoro semplicemente si e’ stufato di rivolgersi a costoro per difendere la Concentrazione tanto bistrattata e mistificata. Non posso che essere d’accordo con questa sua scelta. Tutta energia che potra’ rivolgere in piu’ a cio’ che sa fare molto bene, energia da riversare su cio’ che chiunque lo conosca bene non desidera altro che continuare a seguirlo, ad ascoltarlo.
      Cara Loriania e tutti, un grazie e una buona pasquetta!

  3. Savitri
    anche io facevo una battuta con allegria alla fine del mio intervento! Ma chiaramente non mi conoscete mentre voi si e avete più chiavi per interpretarvi, di questo sono cosciente e come puoi vedere dai miei precedenti interventi cerco di stare in punta di forchetta tanto non voglio, con la mia ignoranza e diversità, dire cose fuori posto….ma che era una battuta quella che facevate sull’essere cristiani ci ero arrivata anche io e mi ero inserita in quel solco
    Ognuno a suo modo sta cercando di portare un contributo e questo è bello, sento però che anche tu come Isidoro state vivendo un momento di dispiacere sicuramente questo darà i suoi frutti ne sono sicura …una felice Pasquetta anche a te

    • Ah meno male Loriana! Purtroppo il tono in un scritto a volte e’ difficile coglierlo….. Tutto bene! Poi non mi riferivo mica a te ma ho approfittato del tuo intervento per sottolineare una certa voluta superficialita’ nelle opinioni dei detrattori di Eco. Quindi scusa per il malinteso e un rinnovato augurio. 🙂

    • Quando vuoi mettere un sorriso digita : seguiti da una parentesi chiusa.
      per indicare tristezza digita : seguiti da una parentesi aperta
      per indicare una bella pernacchietta, poi la faccio ad isidoro, digita una p seguita da una parentesi chiusa. Una volta che lanci il commento nela sua pubblicazione i segni diventeranno automaticamente le faccine corrispondenti. Adesso che isidoro sa come si fa la pernacchietta siamo rovinati.

  4. Cari amici,
    la brutta notizia è che non sono ancora morto, la bella è che sono mortalmente stufo di fare…l’eco. In effetti (prendiamo in esame il “Manuale”), basterebbero le prime dieci pagine per giungere ad una solida giustificazione: della struttura umana; di cosa in essa si è capovolto; di quale funzione possa avere il pensiero; a quale livello di risanamento si possa giungere; di cosa sia la concentrazione (ed i suoi livelli) e quale sia il suo rapporto con la libertà umana, ecc.ecc.
    Tante cose che possono venir afferrate dal pensiero logico del lettore…che farà fatica, dovrà rifletterci su, magari conquistarsi con riletture attente alcune righe.
    Però mi è impossibile concepire che un essere umano, “normalmente organizzato”, non giunga a comprendere o a capire fischi per fiaschi.
    E’ invece possibile che un certo destino non permetta nemmeno di avvicinarsi alla “Via del Pensiero”.
    Se fosse così, che volete che dica? AMEN e così sia!
    Le decisioni esiziali della vita ci riportano a situazioni prenatali: persino il “capire” (la capacità di) si è forgiato prima della nascita.
    Credo che tutti conosciate ottime persone, valide e produttive per la vita, che (forse per Grazia Divina) non hanno nulla a che fare con l’antroposofia o con ciò che è diventata.
    Ora, sia chiaro, non me ne vado, è solo che riporterò su Eco articoli, conferenze, capitoli interi e integri di Opere dei nostri Maestri, come scusa per una maggiore riflessione su temi importanti o semi-sconosciuti.
    @Loriana: certo! Anche il nostro amico Giacomo de Molay era un buon cristiano!
    @Savitri: splendida la colomba…mi ricordo che l’altr’anno il Papa la lanciò nell’aria e…

    • “Cari amici,
      la brutta notizia è che non sono ancora morto….”

      ( l’erba cattiva….)

      “Ora, sia chiaro, non me ne vado, è solo che riporterò su Eco articoli, conferenze, capitoli interi e integri di Opere dei nostri Maestri, come scusa per una maggiore riflessione su temi importanti o semi-sconosciuti.”

      Capitoli interi ed integri……. cavoli…….altro che eco….. un ECONE! :P)

      @Savitri: splendida la colomba…mi ricordo che l’altr’anno il Papa la lanciò nell’aria e…

      Povera quella colomba! 🙁

      p.s. Loriana correggo il simbolo da digitare per la pernacchia:
      devi digitare : seguiti da una P e nessuna parentesi.

  5. Ciao Isidoro e a tutti i lettori di Eco, avevo saputo che stavi poco bene e mi fa quindi piacere sentirti di nuovo. Ieri, giorno di Pasqua, nonostante la bella giornata c’èra qualcosa di strano nell’aria e tra le persone, non penso fosse solo una mia impressione perchè ho potuto constatarlo con chi avevo intorno. Il momento è abbastanza pesante e sulle anime meno accorte lo si può cogliere in maniera ben visibile. Nonostante l’inclinazione che tutti abbiamo di sottrarci ai nostri doveri, sempre di più vi è necessità di azione decisa e risolutrice circa il nostro operare. In questo particolare momento vi è bisogno di agire entro la nostra interiorità e il solo modo per farlo è quello di rafforzare la nostra determinazione nel fare i pochi ma essenziali esercizi. Non dico altro perchè in questa sede c’è già chi ci rammenta il da farsi in maniera chiara e rigorosa. Ringrazio quindi Isidoro che ha questa costanza e gli rinnovo tutto l’affetto e il desiderio che stia bene! Una Santa Pasqua a tutti!

  6. Ti prendo sul serio Isidoro e ti rispondo seriamente
    Credo e presumo (da quello che posso sapere) che anche Giacomo de Molay sia stato un cristiano, nella misura che gli concedette il suo destino e i tempi in cui visse..credo però che solo oggi ci si possa dire e diventare davvero cristiani, sceglierlo con una libera decisione interiore e grazie alla <Scieza dello Spirito I tempi adesso e solo adesso lo permettono e ci sono stati dati gli strumenti : Questa porta stretta passa soprattutto attraverso il Pensiero Vivente e per questo vi leggo con interesse e vi ringrazio degli spunti di riflessione che non bastano mai. Buon Lunedi' di Pasqua e auguri per i problemi di salute
    , , …

    • Quando il commento viene pubblicato puoi verificare, solo allora….e ti e’ riuscito!

      Sto mangiando una fantastica “pizza! di Pasqua abruzzese fatta in casa. E’ eccellente, stupenda! Da svenire!!

      (Invece in “certe zone” di una “certa Italia” mangiano le “PINZE”…. Ma si puo’ dico io? 😛 Secondo me vanno tutti a finire all’ospedale…..se non altrove…….)

      Ecco, bella da vedere e ispiratrice…… vi assicuro che a mangiarla…… mmmmmmmmmm!!!!!

      Ora invece guardate qui:

      E ci credo che anche solo ad assaggiarne una poi la salute diventa ….cagionevole…… ora sapete perche’ qualcuno ultimamente e’ un po’ indisposto……

  7. ok Isidoro, dai, ci hai convinto, ci ritiriamo insieme a te, lasciamo i neo-primitivi nella loro solfa…
    però quello che non accetteremo mai è pinze a colazione, quello no eh ?! 🙂

    • allora caro isidoro…..
      il pernacchione si fa cosi’:

      metti due punti : e poi una p
      i due punti distanziali di almeno uno spazio dall’ultima eventuale parola scritta. Se li attacchi la faccina non viene fuori. Ripeto….

      due punti piu’ una p e nessuna parentesi……

  8. “Del resto, pure a Dornach, tempo prima della prematura scomparsa del Dottore, il sig. Steffen era stato forse un malvivente?”

    Dopo la morte di Steiner e di Scaligero dunque molte persone che erano state con loro e intorno a loro sono….cambiarono. E le testimonianze sono diverse.

    D’altronde la trasmissione del messaggio di Scaligero completamente stravolto e invertito, amputato, strumentalizzato, e’ una prova.
    L’antroposofia tramutata in un altra chiesa ne e’ la prova.
    Tradire si puo’ tradire tutti.
    Come ha scritto isidoro, queste cose si dicono, si constatano con distacco,
    a differenza di quanti si potranno scandalizzare nel leggere parole di critica verso i loro santi e sante, invece che preoccuparsi di cosa e’ stato fatto e si fa delle parole di Scaligero e del suo vero messaggio.

    “Il Pensiero di Massimo incontra individualmente teste e cuori e come e quando lo decide Lui. Il resto è raglio asinino che fomenta ridicole scaramucce tra comparse.”

    Isidoro, e non solo, semplicemente hanno constatato e constatano. Non si vuole giudicare.Ne’ impedire nulla.

    Grazie Isidoro.

  9. Hehehe!
    Credevate che liberarsi d’Isidoro
    tanto semplice e facile fosse,
    come papparsi in un boccon un pomodoro
    o placar con sciroppi la fastidiosa tosse,
    o pulir il tavolo con lo straccio,
    o la coscienza con una frase buona,
    o vagliar il grano con lo staccio?!
    Ma la canzon, che all’orecchio suona,
    dice ch’egli è come l’erbe infestanti,
    che, mentre la sua parola forte tuona,
    per ogni dove vola, e in luoghi tanti,
    e scuote ognor dai narcotici sonni
    e dai sogni tutti quei beati infanti
    che profondamente dormon come tonni.

    Hugo, vecchio lupaccio spelacchiato
    che la notte ulula a perdifiato.

  10. Come al solito mi hai anticipato… comprendo ed approvo. Se Eco deve diventare un manifesto ci sconteremmo sempre e comunque con chi deve “rappresentare più bene” l’antroposofia… diventeremmo un disco rotto, più serio di molti altri, ma sempre rotto.

    Eco è un piccolo percorso nel grande cammino antroposofico e tale deve restare. La “pubblicità progresso” lasciamola (volentieri) a chi ha voglia di farla.

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