CHRISTUS MUNDI REDEMPTOR di Mara Maria Maccari – Prima Parte

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CHRISTUS MUNDI REDEMPTOR
di
Mara Maria Maccari


Come si fa a introdurre, con pensieri reali, un cammino di un’ anima che non è la propria? Esiste una possibilità di far da guida imparziale ad un’opera dove la visione, l’iconografia e la virtù sacra del mandala fanno sinergia mediante due diverse forze, quella che sorge dal flusso artistico e quanto è stato interiormente vissuto lungo tanti anni di appassionata ricerca spirituale?
Poiché mi manca pure la vocazione dell’anatomista, nemmeno so, di quest’opera, quanto appartenga alla Santa e quanto sia dell’Artista.
Poi, per ulteriore demerito, non ho alcuna velleità intellettuale-interpretativa.
Ho abbandonato da molti decenni il piacere di costruire cornici o castelli intorno a simboli e immagini: sono abituato ad arrestarmi a ciò che vedo, in silenzio attendendo che quello che vedo, se lo vuole, manifesti da sé quello che può dirmi…semprechè e quando ciò sia possibile.

Qui, in Eco, abbiamo ormai totalizzato una non minima quantità di critiche, riassumibili in due parole: Preconcetto e dogmatismo. Questo perché in un articolo tra altri dieci, si sottolinea l’importanza della disciplina interiore incentrata sull’essenziale atto della Concentrazione…contro la quale si erge la solita canea di chi abbraccia la stravagante priorità di infette mucillagini quali ritualistiche trasmissioni, magismi erotici, politiche spirituali e gli accademismi dell’antroposofia parolaia.
Magari fossero critiche espresse da figure oneste! Arrivano, purtroppo per loro, dalle schiume sudice della risacca spiritualistica e, al meglio, da frustrate animosità personali.

La disponibilità a temi abbastanza diversi tra loro è data, in genere, dal rispettoso rapporto con le tradizioni e in particolare con contenuti tra loro diversi. Uno di questi ultimi lo presentiamo con un inedito lavoro di Mara Maccari: inusuale anche per molti lettori perché li costringerà a “guardare”, a seguire con attenzione e coscienza attiva molte immagini: quadri e disegni che affrontano, col coraggio proprio di questa artista, (anima veramente capace di grandi profondità) il mistero delle Visioni, a cui si aggiungono i misteri più alti: quelli cosmici della Creazione e della loro relazione con il creato ed il mistero dell’azione divina, tenendo sempre bene in vista i protagonisti che stanno più a cuore alla Santa e all’Artista: l’uomo ed il Christo. Per Mara, il Christo è davvero il cuore di ogni cosa!
Per nostra fortuna, l’Artista, con economia di parole, ci offre una traccia, ci indica qualcosa. Poi, la dinamica delle relazioni tra forme e colori deve diventare un lavoro per chi sa fermarsi e intendere… Pubblicheremo questo “percorso” in sezioni minime, dando ai lettori tutto il tempo necessario per poterlo conquistare completamente.

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Ps:
Se volete approfondire la conoscenza delle individualità in campo, per Ildegarda cliccate su Wikipedia, per Mara andate su www.maramaccari.com
Buon lavoro!

 

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www.maramaccari.com

® maramaccari / www.patamu.com marzo 2013
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Gli appunti che seguono sono successivi alla realizzazione di miei dipinti e disegni tratti da “Il libro delle Opere Divine” di Santa Ildegarda di Bingen.

Tali immagini, all’inizio enigmatiche, si sono rivelate come lettere di un alfabeto segreto.

Offro la sintesi di questi appunti come traccia o  argomento di riflessione.

Della sequenza di queste visioni la Santa nel suo prologo dice: “… le ho viste con gli occhi interiori dello spirito e le ho ascoltate con le orecchie interiori mentre intenta ai misteri celesti vegliavo con la mente e col corpo, non in sogno né in estasi come ho detto delle mie visioni precedenti…..”

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Tavola I

Prima visione della prima parte

La figura centrale rappresenta la Divina Sophia.

La Santissima Trinità la incorona -nella figura del Padre (capo sopra la sua testa) del Figlio (agnello) e dello Spirito Santo (rosso effuso nella sua persona)- quale strumento per realizzare il suo piano (pergamena srotolata).

La direzione verticale del Padre, Figlio e Sophia e la direzione orizzontale delle teste di Angelo ed Aquila nelle ali sembrano tracciare una croce, sotto la quale le forze ribelli del caos intrecciate tra loro -Lucifero (serpe) e Arimane (essere antropomorfo)- vengono dominate.

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